Al buio per imparare a ‘vedere’ con gli altri sensi

Presentata a Lucca la mostra-percorso sensoriale Il cervello al buio

Lucca, 22 settembre 2021 – Che cosa succede al nostro cervello quando viene meno uno dei sensi che utilizziamo per conoscere la realtà? È uno degli interrogativi al centro del lavoro di un gruppo di ricercatori del MoMiLab – Molecular Mind Laboratory, unità di ricerca della Scuola IMT specializzata nello studio delle neuroscienze cognitive – che in occasione di Bright-Night 2021 ha ideato una mostra-percorso sensoriale per far comprendere in prima persona le potenzialità del cervello umano in assenza della vista.

L’iniziativa, dal titolo Il cervello al buio, straordinarie esperienze con i sensi, è stata presentata questa mattina nel Complesso di San Francesco, insieme al Direttore della Scuola IMT, Pietro Pietrini, al ricercatore Davide Bottari e al presidente dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti della Toscana, Massimo Diodati.

In apertura il Direttore della Scuola IMT, Pietro Pietrini, ha voluto ricordare il valore, anche simbolico, della ripresa in presenza di eventi particolarmente significativi, come la Notte delle ricercatrici e dei ricercatori.

“Tornare in presenza – ha detto il Direttore Pietrini – dopo un anno e mezzo in cui abbiamo fatto ricorso a nuove forme di divulgazione del sapere, e in particolare tornare in presenza con Bright, l’evento di punta di quella che chiamiamo in gergo Terza missione, è per noi un messaggio di estrema importanza. Durante i mesi più bui della pandemia – ha continuato il Direttore Pietrini – non ci siamo mai fermati e ora prosegue il nostro impegno, anche in presenza e in totale sicurezza, nel portare la ricerca fuori da queste bellissime mura. Divulgare significa saper tradurre in linguaggio semplice e scientificamente corretto il messaggio della ricerca, non c’è ricerca che non possa essere divulgata, basta saper usare le parole giuste”.

Un impegno che quest’anno i ricercatori della Scuola IMT hanno voluto portare avanti anche utilizzando linguaggi nuovi, cercando di tradurre, ad esempio, in un’esperienza immersiva il frutto di ricerche ventennali sugli effetti che la cecità può avere sul cervello umano.

“Con il cervello al buio abbiamo voluto far sperimentare ai visitatori un grande cambiamento, la mancanza della vista – ha spiegato Davide Bottari, ricercatore in Neuroscienze della Scuola IMT –. L’intento, però, non è quello di mimare la condizione di una persona non vedente, piuttosto di consentire al visitatore di riscoprire le cose che ci circondano se non siamo dominati dalla visione”.

Bottari ha poi ricordato il ruolo fondamentale che ricoprono le persone non vedenti e le associazioni come l’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti, grazie alle quali è possibile continuare a studiare lo sviluppo e il funzionamento dell’attività cerebrale.

Un aspetto particolarmente caro anche a Massimo Diodati, presidente dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti della Toscana, che nel suo intervento ha precisato: “La ricerca sulle problematiche legate alla vista e, in questo caso, sugli effetti che la sua assenza può comportare sul cervello è di fondamentale importanza specialmente per il nostro futuro, quello delle persone non vedenti. La vista – ha detto Diodati – è un bene preziosissimo, certo possiamo vivere anche senza, ma è una vita un po’ diversa perché dobbiamo cercare di vedere in un altro modo, sfruttando al massimo tutti gli altri sensi”.

Il cervello al buio è una mostra-percorso sensoriale realizzata in collaborazione con l’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti della Toscana, durante la quale, in un ambiente totalmente oscurato e grazie all’aiuto di due guide non vedenti, i visitatori dovranno usare gli altri sensi per esplorare ciò che li circonda. Lo scopo è mostrare come semplici gesti quotidiani come passeggiare, ascoltare, assaggiare, toccare, odorare, possano diventare un’esperienza nuova e straordinaria. L’esperienza sarà preceduta dalla visione di un breve documentario sull’attività di ricerca della Scuola IMT riguardante i modi in cui il cervello riesce a elaborare le informazioni anche in assenza di una modalità sensoriale.

Sarà possibile partecipare al cervello al buio venerdì 24 e sabato 25 settembre, in occasione della Notte europea delle ricercatrici e dei ricercatori, dalle ore 17 alle 21.30. L’iniziativa è consigliata a partire dai 13 anni. Per partecipare è necessario prenotare (commev@imtlucca.it oppure 05834326606/543) ed esibire il Green pass.

La notte europea delle ricercatrici e dei ricercatori si tiene contemporaneamente il 24 settembre in tutte le Università e i Centri di ricerca europei. In Toscana la manifestazione si svolge con il sostegno della Regione Toscana attraverso il progetto GiovaniSì e prende il nome di Bright-Night - Brilliant Researchers Impact on Growth Health and Trust in research, cioè i ricercatori di talento hanno un impatto sulla crescita, la salute e la fiducia nella ricerca -. A Lucca la Scuola IMT ha previsto un ricco cartellone di iniziative che si estenderanno anche a sabato 25 settembre: due giorni all’insegna della ricerca scientifica tra visite guidate, incontri con autori, escape room scientifiche, esperimenti. Tante anche le iniziative online. Il programma completo di Bright-Night è disponibile su: https://www.bright-night.it/enti-di-ricerca/scuola-imt-alti-studi-lucca/.

 

Thursday 23 September 2021 - 16:00