Sei anni insieme guardando al futuro. Il Direttore della Scuola IMT, Pietro Pietrini, traccia un bilancio alla fine del suo secondo mandato

Lucca, 26 ottobre 20121 – Giunge al termine il secondo mandato del Direttore della Scuola IMT, Pietro Pietrini, psichiatra e neuroscienziato alla guida dell’Ateneo lucchese dal 2015. Il professor Pietrini si è rivolto alla comunità accademica e alle autorità locali e regionali nel corso di una cerimonia nella Chiesa del Complesso di San Francesco a Lucca. Alla cerimonia, dal titolo “Sei anni insieme guardando al futuro. Il mandato di Pietro Pietrini alla direzione della Scuola IMT” sono intervenuti il Sindaco della città di Lucca Alessandro Tambellini, l’Assessora all’Università e alla ricerca della Regione Toscana, Alessandra Nardini e il presidente della Fondazione lucchese per l’alta formazione e la ricerca, Marcello Bertocchini. Presenti anche alcuni rettori delle Università toscane e i rappresentanti di enti e associazioni del territorio.

La giornata si è aperta con i saluti di indirizzo di Marcello Bertocchini, presidente della Fondazione Lucchese per l’alta formazione e la ricerca, che ha ricordato come proprio da un’intuizione della Fondazione abbia preso il via, nel 2005, il progetto di ricreare a Lucca un’Istituzione di livello universitario. Un progetto che nel tempo è cresciuto e si è sviluppato, portando anche al restauro degli spazi, oggi sede della Scuola IMT: il Campus all’interno del Complesso di San Francesco e gli uffici amministrativi nell’ex Conservatorio Boccherini in Piazza San Ponziano. Un progetto che si amplierà ulteriormente in termini di spazio con il recupero di un immobile in via Brunero Paoli che sarà presto interessato da un intervento di restauro grazie anche a un fondo ministeriale di oltre 4 milioni di euro. “Con l’approvazione del nuovo Statuto – ha affermato il Presidente Bertocchini – il ruolo della Fondazione all’interno della Scuola IMT è cambiato, ma non faremo mai mancare il nostro appoggio alle sue attività. Oggi la Scuola IMT si autogoverna come tutte le Università e le Scuole a ordinamento speciale e in questo l’apporto del Direttore Pietrini è stato determinante”.

Un ruolo, quello che il Direttore Pietrini ha svolto all’interno della Scuola IMT in questi sei anni, riconosciuto anche dal Sindaco della città di Lucca, Alessandro Tambellini, che ne ha sottolineato l’impegno alla divulgazione scientifica attraverso le tante iniziative aperte alla città. Il sindaco Tambellini ha anche ripercorso le tappe che videro formarsi e poi arrestarsi nei secoli addietro le attività dell’Università di Lucca. “La Scuola IMT – ha detto il Sindaco Tambellini – ha avuto il pregio di riprendere quell’antica tradizione interrotta”. Tambellini ha quindi riconosciuto al Direttore Pietrini il merito di aver “rafforzato la posizione della Scuola IMT nel panorama nazionale e internazionale, soprattutto grazie all’impostazione multidisciplinare della didattica e della ricerca”.

Ed è proprio sulla peculiarità della Scuola IMT all’interno del panorama universitario della Toscana, che si è concentrato l’intervento di Alessandra Nardini, Assessora regionale all’Università. “Credo – ha detto l’Assessora Nardini – che l’interdisciplinarietà debba essere un modello, una bussola per sviluppare sempre maggiori sinergie tra realtà della didattica e della ricerca con il settore produttivo”. In un momento storico in cui “la pandemia ci ha ricordato il valore fondamentale della ricerca e della scienza – ha concluso l’Assessora Nardini – i risultati raggiunti vanno protetti e difesi da una pericolosa deriva anti-scientifica che si sta insidiosamente diffondendo. Anche a questo scopo l’attività e il valore della Scuola IMT appaiono importantissimi, così come lo è la capacità che le istituzioni devono mostrare nel valorizzare il patrimonio accademico e di ricerca del nostro Paese attraverso opportune politiche e adeguati investimenti. Come Regione Toscana continueremo a fare la nostra parte”.

La giornata si è poi conclusa con la prolusione del Direttore della Scuola IMT Pietro Pietrini. Un discorso denso, rivolto in primo luogo alla comunità accademica, parlando al plurale - come lui stesso ha spiegato – non per vezzo, ma per rimarcare il fatto che tutto ciò che è stato fatto in questi sei anni è stato il frutto di decisioni collegiali che hanno portato la Scuola IMT a intraprendere un percorso di crescita. Una crescita che si è dispiegata su più livelli: dal numero di professori di ruolo che in sei anni è raddoppiato, a quello delle borse di studio per gli allievi che sono passate da 28 a 42. Parallelamente sono cresciute anche le risorse pubbliche a disposizione della Scuola, fondi che dal 2010 il Ministero dell’Università e della Ricerca assegna agli Atenei anche in virtù della qualità delle attività didattiche e di ricerca che svolgono. La Scuola IMT in sei anni ha visto crescere di oltre un milione e mezzo di euro il suo Fondo di finanziamento ordinario, sia in totale, sia relativamente alla sola quota premiale che nel 2015 si attestava a poco più di 500mila euro e oggi, invece, è pari a due milioni di euro. Un percorso che è poi proseguito nel 2018 con l’approvazione di un nuovo statuto che ha visto un riassetto dei poteri, restituendo un ruolo centrale al Senato accademico.

Punto di partenza per questo percorso di crescita, ha sottolineato il Direttore Pietrini – è stata la riaffermazione dell’identità della Scuola IMT. “Una questione non di forma ma di sostanza perché una Scuola è diversa da un Istituto, ed è tale solo e soltanto se ha degli allievi. Senza gli allievi saremmo uno dei tanti enti di ricerca certamente all’avanguardia ma non una Scuola che integra studio, ricerca e didattica per contribuire a formare la classe dirigente non solo del nostro Paese”.

E proprio agli allievi il Direttore Pietrini ha voluto rivolgere un pensiero speciale perché, ha detto, “sono la ragione della nostra esistenza”. Ripercorrendo le iniziative a loro dedicate negli ultimi sei anni: la riorganizzazione dei corsi di dottorato - che ora possono durare fino a quattro anni -, le misure straordinarie varate durante la pandemia, che hanno anticipato le disposizioni ministeriali prorogando di cinque mesi le borse di studio in scadenza. Quindi il sostegno alla nascita dell’Associazione degli allievi ed ex allievi, i programmi di finanziamento alla ricerca sperimentale e, così detta, di frontiera. Non ultimo il programma IMT4Career, un programma di investimento sulla ricerca, che vede la Scuola IMT a fianco di enti e aziende del territorio per il cofinanziamento di assegni di ricerca della durata di un anno. A sei mesi dal varo del programma sono già dodici gli assegni di ricerca finanziati.

Infine il Direttore Pietrini ha voluto rivolgere un pensiero alle donne che a vario titolo operano all’interno del sistema universitario italiano e che molto spesso “hanno dovuto abdicare, non senza rammarico, a perseguire una carriera a causa di pregiudizi valutativi autoreferenziali e tali da giungere al paradosso di considerare pregio ciò che è difetto e debolezza ciò che è virtù. Ci dobbiamo chiedere – ha detto Pietrini – come mai nelle primissime fasi della carriera accademica la percentuale di donne è pari, quando non addirittura superiore a quella dei maschi, per poi assottigliarsi via via che si salgono i gradini della scala accademica, ove, specialmente in alcune discipline, le figure apicali femminili sono esempi più unici che rari”.

Il Professor Pietro Pietrini è stato chiamato a guidare la Scuola IMT nel 2015. Il suo mandato è stato rinnovato nel 2018 ed è in scadenza il prossimo 31 ottobre. Dal 1 novembre il prof. Pietrini continuerà la sua attività didattica e di ricerca scientifica alla Scuola IMT, dove ricopre il ruolo di professore ordinario in Biochimica clinica e Biologia molecolare clinica e dove dirige il Molecular Mind Laboratory da lui fondato oltre venti anni fa. In quella stessa data sarà il Professor Rocco De ad assumere la direzione della Scuola IMT. Per statuto il Direttore della Scuola IMT dura in carica tre anni e il suo mandato è rinnovabile una sola volta.

La Scuola IMT è stata fondata nel 2005 con un decreto del Ministero dell’Università e della Ricerca e fa parte del sistema Universitario pubblico. È, infatti, una delle sei Scuole Superiori a Ordinamento Speciale insieme a Scuola Normale Superiore, Scuola Superiore Sant’Anna, IUSS di Pavia, GSSI dell’Aquila, SISSA di Trieste. La Scuola IMT offre corsi di dottorato e i suoi allievi – quest’anno in tutto 179 – provengono da tutto il mondo. Ognuno di essi, dopo aver superato una selezione pubblica internazionale, ottiene una borsa di studio, vitto e alloggio nel Campus. Nel 2018 la Scuola IMT ha approvato un nuovo Statuto che prevede fra le altre cose un riequilibrio dei poteri e restituisce un ruolo centrale al Senato Accademico.

Tra i presenti alla cerimonia di fine mandato: Giuseppina Cassone, Vice Prefetto della Città di Lucca; Alessandra Nardini, Assessora all’istruzione, formazione professionale, università e ricerca, impiego, relazioni internazionali e politiche di genere della Regione Toscana; Alessandro Tambellini, Sindaco del Comune di Lucca; Marcello Bertocchini, Presidente della Fondazione lucchese per l’alta formazione e la ricerca; Domenico Manzione, Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale di Lucca; Donatella Buonriposi, Direttore dell’Ufficio Scolastico Territoriale; Ilaria Vietina, Assessora del Comune di Lucca con delega alle politiche formative, di genere e alla continuità della memoria storica e il Questore di Lucca Alessandra Faranda Cordella.
Presenti, in rappresentanza delle Università toscane, anche Francesco Frati, Rettore dell’Università di Siena; Luigi Ambrosio, Direttore della Scuola Normale Superiore; Sabina Nuti, Rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna; Riccardo Pietrabissa, Rettore dello IUSS di Pavia; Marco Gesi, Prorettore dell’Università di Pisa.

   

Mercoledì 27 ottobre 2021 - 13:54